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Amici nostri carissimi salute. Noi havemo a li servizii nostri Maestro Petro Perugino pentore, lo quale fra pochi mesi ha da finire alchune opere che ha principiato in casa nostra. Et perchè lui è obligato etiam a quella Cumunità vostra, noi pregassimo qui li oratori vostri volesseno operare appresso di voi, che dicto Maestro Petro non li fussi dato molestia per voi, et chel gli fussi riservato el luogo suo insino che havesse finita la opera nostra. Et così per li dicti oratori vostri ci fù promesso di fare liberamente quanto li richiedevamo. Al presente dicto Maestro Petro ci ha fatto intendere che voi contra la promissione ad noi facta volite mettere et substituire in loco suo a la dieta vostra opera uno altro pintore; il che certo ci è di summa admiratione, perchè noi ci persuadevamo che in maggiore cosa ci haveste ad compiacere, come ricerca lo amore che a quella Camunità sempre havemo portato. Et pertanto etiam per questa ve exortiamo et preghiamo vogliate ad contemplatione nostra, reserverare el luogo suo al dicto Maestro Pietro et non Io molestare altramente insino a la expeditione de le cose nostre, che sarà in breve tempo. Et facendolo noi lo receperemo da voi per cosa graditissima. Bene valete. Rome die 2 Junii 1492. Julianus Episcopus Ostiensis Card. S. Petri ad Vincula. Sup.bus viris Prioribus, Consilio et Communi Civitatis Urbevetanae, Amicis nostris carissimis.

Cardinal della Rovere writes to the Orvietans asking them to be patient with regard to the works in the chapel of San Brizio as Perugino is engaged in several tasks at his home, Rome.