Location: Firenze, Biblioteca Marucelliana
Sub-Location: MS B. III 66, "Autografi"
  • 57
    recto
Type:Personal Letter
Language:Italian/Latin
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: A. Orsini, “Lettera a ser Giovanni da Poppi. Per le nozze del commendatore Avv. Giovanni Puccini con la signorina Clara Manfredi”, Florence 1881; the present transcription is taken from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, I, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 366-68.
Notes: The document appears on the following folios: 57r-v.

Alfonsina Orsini-Medici in Florence, writes to Giovanni da Poppi, describing the party at Palazzo Medici for Duke Lorenzo and referring to the portrait of Leo X, hung over the Duchess's table.

Artist(s): Raphael
Dates: 8.9.1518
[sulla copertina] Ser Joanni [m]io secretario karissimo, [R]omae. Ser Joanni: hiersera vi scripsi quanto era seguito fino alla cena. Hora vi dirò quanto si sia facto hoggi, e prima: vennero questa mactina tucte le fanciulle invitate che havevano acceptato, e tucte benissimo abbigliate, e circa alle XVIII hore e mezo andorono a tavola nel giardino, e la Duchessa con loro, ma in quella testa di sopra riscontro alla loggia, in mezo delli dua R.mi et el Duca di fuori riscontro a lei; poi seguivono tucte quest’altri di mano in mano, e questi signori, come vedrete per la nota che ve ne manderò a parte, e si empierono tucte le quattro faccie del giardino, e furono in tucte le donne LXXV, sanza le nostre, che veramente fu un bellissimo vedere. Levoronsi di tavola circa alle XX hore, e ritiratesi parte in camera della salecta e parte nella camera a riscontro, e parte ancora qua su in camera mia, quasi tucte si mutorono di veste, tucte bellissime, e non ci fu altri colori che chermisi se non pochi, e quelli bellissimi. Andorono fuori su el palco alle XXI hora, dove danzorono fino alle XXIII hore, e la Duchessa anche lei ballò dua danze, una col Duca, l’altra col maiordomo, e veramente questo dì si è passato molto allegramente, e Dio ci ha serviti d’un tempo belissimo; e con tanta satisfactione dello universale che non ve lo potrei dire, e veramente ci è stato tanto el popolo, per le finestre, per li tecti, per le strade, per li palchetti che si erano facti in ogni luogho donde si poteva vedere, che non vi imagineresti mai la metà etc. Alle XXIIII hore, se ne entrorono nelle camere a riposarsi un poco, e a una meza hora di nocte si cominciò la comedia dicta Falargho, quale è stata molto bene recitata, e con un bellissimo apparato, quale vi manderò disegnato ad ciò ne vediate quanto si può. Finita la comedia, e riposatesi alquanto in camera, andorno a tavola tucte le fanciulle di questa mactina, e la Duchessa con loro; e dopo cena non habbiamo voluto che si balli, respecto al essere le fanciulle assai, per non fare confusione. Hovvi a dire che la pictura di N. S. e Mons. Rev.mo de’ Medici e Rossi,el Duca la fece mectere sopra alla tavola dove mangiava la Duchessa e li altri signori in mezo, che veramente rallegrava ogni cosa. Questa mactina comparse la vostra de VI, e con essa el fardello che manda el Berna. Le lettere del Datario, che voi accusate al Duca e a me e a messer Ghoro, io non l’ho viste, e a me non sono comparse; e per quanto altro non ho da dirvi. Bene valete. Florentie, die VIIIseptembris 1518 Alfonsina de’ Medicis Ursina