Location: Il documento deriva dall' editio princeps del testo.
Sub-Location:
  • 42
    page
Type:Printed book
Language:Italian
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: Editio princeps de : P. bembo, “Prose di M. Pietro Bembo nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al Cardinale de Medici che poi è stato creato a Sommo Pontefice et detto Papa Clemente Settimo divise in tre libri”, Venezia 1525, p. xlii; the present transcription is taken from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 800-03.

Pietro Bembo, 'Prose della volgar lingua', book III: the study of ancient Rome by Michelangelo and Raphael.

Artist(s): Raphael
Dates: *.9.1525
Questa città [Roma], la quale per le sue molte e reverende reliquie, infino a questo dì a noi dalla ingiuria delle nimiche nationi e del tempo, non leggier nimico, lasciate, più che per li sette colli, sopra i quali anchor siede, se Roma essere subitamente dimostra a chi la mira, vede tutto il giorno a sé venire molti artefici di vicine e di lontane parti, i quali le belle antiche figure di marmo e talhor di rame, che o sparse per tutta lei qua e là giacciono, o sono publicamente e privatamente guardate e tenute care, e gli archi e le therme et i theatri e gli altri diversi edificii, che in alcuna loro parte sono in piè, con istudio cercando, nel picciolo spazio delle loro carte o cere la forma di quelli rapportano, e poscia, quando a fare essi alcuna nuova opera intendono, mirano in quegli essempi, e di rassomigliarli col loro artificio procacciando, tanto più se dovere essere della loro fatica lodati si credono, quanto essi più alle antiche cose fanno per somiglianza ravicinare le loro nuove. Percioché sanno e veggono che quelle antiche più alla perfettion dell’altre s’accostano, che le fatte da indi innanzi. Questo hanno fatto più che altri, Monsignore M. Giulio, i vostri Michele Agnolo fiorentino e Raphaello da Urbino, l’uno dipintore e scultore parimente, l’altro e dipintore et architetto altresì; e hannolo sì diligentemente fatto, che amendue sono ora così eccellenti e così chiari, che più agevole è a dire quanto essi agli antichi buoni maestri sieno prossimani che quale di loro sia dell’altro maggiore e miglior maestro. [...]