Location: Archivio di Stato, Siena
Sub-Location: Ospedale di S. Maria della Scala, 521 (Libro bigio, Conti correnti dal 1478 a- 1486), cc. 247r, 248r
Type:Institutional account book
Language:Italian
Transcription Author: Enzo Carli e Gertrude Coor
Published: yes
Publication Details: Published by G. Milanesi, Documenti per la storia dell’arte senese, III, Siena, 1856, pp. 8-9, da E. Carli, 'Vecchietta and Neroccio a Siena and in “quel di Lucca”', Critica d'arte, n.s., I, 1954, pp. 336-349, and by G. Coor, Neroccio de' Landi, 1447-1500, Princeton, 1961, pp. 142-143, docc. X-XA

Neroccio de' Landi buys a house and an altarpiece in relief by Vechietta per Lucca from the Hospital of Santa Maria della Scala.

Artist(s): Neroccio de' Landi
Dates: 14.11.1480
Neroccio di Bartolommeo di Benedetto di Neroccio dipentore de' dare a dì XVIII di novembre quaranta soldi, e' quali denari esso ci da perché questo dì gli abiamo venduto a sua vita tutte le ragioni abiamo in una nostra chasa posta in su la piaza de lo Spedale, la quale già tenne a sua vita maestro Lorenzo Vecchietta et dipoi la vendemo a vita a messer Antonio da Orvieto, con patti et conditioni che lui debi fare cierta muraglia, chome apare a libro degli usufrutti a conto di detto misser Antonio, fol. 89, et questo dì abiamo venduta a sua vita chon quelli medesimo incharichi del murare al detto Neroccio, che la usufrutti tutto el tempo de la sua vita, de lo quale contrato ne fu rogato ser Bernardino di Pietro, al chuale rogho ci riferiamo, et so' a li straordenari a gli usufrutti, fol. 90 [...] - l. 40 .s. -. Et de' dare il dì fiorini 36 d'oro larghi gravi, e' quali sono perché questo dì gli abiamo venduto ogni nostra ragione che avesse o restasse avere maestro Lorenzo sopra una tavola d'altare di rilievo, la quale à andare a Lucha o vero in quello di Lucha, de la quale tavola se gli è venduto per li detti ducati 36 larghi et a lui rimane ogni chomodo o inchomodo si facesse in sudetta tavola, la quale esso debba fornire et condurre a tutte sue ispese, sì che lo Spedale né altri che fusse del Vecchietta non ne ricieve incharico alchuno, chome di tutto fu roghato ser Bernardino di Pietro, al quale contento ci riferiamo esso et la redità in questo, fol. 248 - f. 36 d'oro larghi gravi. Nota che detti fiorini trentasei larghi ne deba paghare ora al presente fiorini 18 larghi, così a mesi diciotto il resto, che so' fiorini 18 larghi.