Location: Archivio di Stato di Mantova
Sub-Location: Archivio Gonzaga, E, LXI, 1, Busta 1891
Type:Personal Letter
Language:Italian
Transcription Author: Fiorenzo Canuti revisionato Tom Henry
Published: yes
Publication Details: Published by F. Canuti, “Il Perugino”, Siena, 1931, vol.2, pp.226-227 (previously in W. Braghirolli, “Notizie e documenti inediti intorno a Pietro Vannucci detto il Perugino”, in “Giornale d’Erudizione artistica”, 1873, vol. 2, p. 247)

Abbot Agostino Strozzi writes to Isabella d'Este saying that Perugino is not very able in small figures but that he is working diligently.

Artist(s): Pietro Perugino
Dates: 22.1.1505
Ill.ma ac Ex.ma Dna, etc. In exegutione di quanto per due sue lettere V.ra Ex.tia mi commette, son andato cum Aloisio Ciocha al Perusino, et considerato l’opera che il fa. De la quale quanto sia per la compositione et digestione de la materia, spiero v.ra Ill.ma Sig. remanerà satisfatta, per esservi dato molta opera in trasmutare et adaptare alquante cose ad quello che le lettere de la instructione significano essere lo intento et desiderio de vra Ex.tia, quando de la perfectione et elegantia de la pictura, perchè io ne ho pocho giuditio, havemo cercato secretamente di farvi andare uno Pictore assai experto et di bono ingegno a vederla. Quale riferisce che il Perugino gli pone ogni possibile a lui cura et diligentia in fare lopera perfectissima, ma veramente non essere suo mestiero di far figure picole in perfectione. Il che per avanti havea anch’ io compreso subito che incominciò di colorirle. Quantunque il mio giudizio in ciò, sicome in tutte le altre cose, sia debile et tenuissimo. Et di lui in queste parti appresso tutti li periti delarte, se dice, che fa per excellentia figure grande et naturale: le picole non molto bene. Nondimeno io spiero, sebbene non sarà tal opera de le belle et excellentissime, potrà però comparire tra le altre. Ha fatto già più che il tercio, et appresso forse la mitade del tutto. Non se gli parete continuo da lavorarli, promette sencia fallo darla compita del tutto a Pasqua di Resurretione proxima, et io credo farallo. V. Ill.ma Sig. consideri et comandi quello che vole se facia. Io sin che altro non intendo, sollecitarò che si faccia et finisca, non parendomi altutto essere cosa volgare, maxime volendo lui usarli quella diligentia che poterà, et io di continuo gli instarò a tutte mie forcie ; per il summo debito