Location: Modena, Archivio di Stato.
Sub-Location: Archivio Segreto Estense, Cancelleria ducale, Estero, Ambasciatori, Roma, b. 22 (143-IX-17)

  • unpag
Type:Personal Letter
Language:Italian/Latin
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: The document was first discovered by G. Campori,“Notizie inedite di Raffaello da Urbino tratte da documenti dell’Archivio Palatino di Modena”, in “Memorie delle RR Deputazioni di Storia Patria per le Province Modenesi e Parmensi”, I, 1863, p. 119; the present transcription is taken from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 361-62.

Beltrame Costabili, in Rome, writes to Alfonso d'Este, in Ferrara: he continues to encourage Raphael, engaged on works for the Pope. Not able to speak to him in person, he has written to the painter, who reports that he has begun work for the Duke.

Artist(s): Raphael
Dates: 13.8.1518
Ill.mo et Ex.mo Sig.re mio obser.mo: Io non cesso de recordare a Raphael da Urbino la opera de V. Ex.a., e de continuo lo tengo stimulato: . . . fine perché lui tene lo offitio del Bramante, et ultra la pictura, ‘l ha . . . l’architectura e carico de ciò che designa el Papa aciò pertinente: . .. [no]n lo potendo io havere per parlarli, li ho scripto una pollice al modo [mi]o. Lui me responde havere dato principio a la tella de V. Ex.a, e non bisognare che io ge la soliciti, perché 'l nun ha cossa niuna più a core ch’a questa tella, e me scrive che de gratia non me ne dii altro fastidio, perché lo offendo a ricordarli le cosse de V. Ex.a. Cussì, existimando che lui sia per fare secondo el dice, lo tenirò dextramente solicitato per la expedictione, non me parendo expediente venire ad altri termini cum lui se V. Ex.a non comanda altro. A la cui gratia de continuo me racomando. La qualle può essere certa se ‘l non havesse havuto li 50 ducati la no seria servita da lui, non già certo perché non habii voluntate servirla, ma per le multe e continue cosse se ge dano da fare; e lo havere havuto li dinari lo stimula de modo che senza falo el servirà quella, et io cum tuti li modi lo solicitarò aciò. Romae, XIII augusti M. D. XVIII.