Location: Archivio di Stato di Firenze
Sub-Location: SS. Annunziata, Anticaglie, 7

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Type:Institutional record
Language:Italian
Transcription Author: Fiorenzo Canuti
Published: yes
Publication Details: Published by F. Canuti, “Il Perugino”, Siena, 1931, vol.2, pp.243-244

Filippino Lippi's commission from the Brothers of the SS. Annunziata to paint the altarpiece built by Baccio d'Agnolo, Florence.

Artist(s): Pietro Perugino
Dates: 15.9.1503
1503 - Sia noto et manifesto a qualunque persona vedrà o legerà questa presente scritta, chome fra Zacheria di Lorenzo da Firenze, frate di santa Maria de servi di Firenze - già fu più tempo alochò a Filippo di Filippo Lippi, dipintore, una tavola grande per porre nella Chiesa di Santa Maria de Servi con due quadri grandi, dinanzi e di rieto ; che dalla parte dinanzi sia uno Crocifisso Deposto di ✝ e dalla parte di rietro quello rimarranno dachordo; e da lato sei quadri picholi chon uno Santo per uno intero, et quello più bisognassi, per prezo et pregio di ducati cento cinquanta comuni d’oro in oro, quando avessi fatto tutto detto lavoro. Di che ogi, questo dì XV di settembre, el sopradetto frate Zacheria di Lorenzo in suo nome proprio, et chome sindacho et prochuratore del chonvento de’ servi di santa maria di Firenze, et di sua spontanea volontà et nome, essendo ubrichato siccome a quanto di sopra è detto, sobricha el sopra detto frate Zacheria dàgli della sopradetta tavola ducati ducento comuni in oro, e paghagli chome di sotto si dirà; cioè che detto Filippo promette dare et finire la prima parte, cioè el quadro primo di Christo Deposto di ✝ chon dua quadri picholi da lato, a tutto aprile prossimo a venire 1504; se per impedimento per pocho tempo, nolla potessi avere finita, sia ubrichato el sopradetto filippo sotto pena di ducati 100 comuni d’oro in oro avella finita per posa in almeno pella pasqua dello Spirito Santo l’anno 1504; e questo fà, perchè chonosce che detto filippo nollo potrebbe servire bene, e non servendolo bene non si salverebbe, e però sia chome di sopra ubrichato a detti ducati ducento comuni d’oro in oro chome di sopra. Et per la sopradetta parte dinanzi et due quadri picholi el sopradetto frate Zacheria gli debbe dare ducati 100 comuni d’oro in oro per parte de ducati 200, sichome di sopra, chomputando drento quello avesse auto per insino a ora. E l’ altra parte, ch’ è quella di rieto, chon quelle fighure rimarranno dachordo per chontratto per insino in sei quadri picholi, cioè due dinanzi, et due per testa, et due per fiancho, chome di sopra è detto; el sopradetto Filippo averà finito tutte dette opere et dipinture, senza niuna eccezione, per tutto aprile 1505. Et debbe detto filippo essere pachato di mano in mano sicondo s’usa a tale opera, et per ciò osservare el sopradetto frate Zacheria in suo nome proprio s’obricha, sichome sindacho e prochuratore del chonvento, s’obricha a detta soma, chome conviene per contratto di mano di ser Ghasparri Rachianti sottoscritto. El sopradetto Filippo obricha se e su’ eredi et beni presenti et futuri, et sottomettesi in ogni luocho dove ragione si tenessi et massimamente alla Chorte dell’Arcivescovato di Firenze; quanto a quello avessi auto per detta opera et pelle pene per non aver osservato quanto di sopra s’ è detto, et io Bernardo di Giovanni Mini, chome amicho chomune, ò fatto questa scritta di mia propria mano questo dì detto di sopra, et la quale per chiare za del vero e’ sopradetti se soscriveranno di loro propria mano, esserne chontenti e ubrichati a quanto di sopra s’è detto, questo di XV di settembre 1503; e chon questo inteso, che quando detto frate Zacheria non paghassi, o lui ol chonvento de frati di santa maria de servi di firenze, inchorino e chagino nelle medesime pene che sarebbe chaduto filippo sopra detto quando non avesse oservato e tempi. Io frate Zacheria di Lorenzo da Firenze confermo e confesso essere la verità quanto in questa scritta si contiene, et per chiarezza del vero mi sono sottoscritto di mia propria mano, anno, e mese, e dì detti di sopra. Io Filippo di Filippo Lippi dipintore, detto dì sopra, sono contento a quanto di sopra si contiene, e per fede di ciò mi sono soscritto di mia propria mano, oggi questo dì soprascritto.