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+Adì X di luglio 1459 Stamane ebbi una lettera dalla magnificenza vostra per Ruberto Martegli e intesi chome non vi pareva che sarafini ch 'io ò fatti siano a proposito. lo n 'ò fatto uno in un chanto, tra certi nugholi, del quale non si vede se non certe punte d'alia; ed è tanto naschoso, e nugholi lo cuoprono in modo che non fa diformità nessuna ma piutosto dà bellezza, e questo è allato alla collonna. Un altro n'ò fatto dall'altra parte dell'altare, pur nascoso al medesimo modo. Ruberto Martegli gli vide e disse che non era icosa da ffarne caso. Niente di mancho io farò quanto voi mi coma[n]derete: dua nugholi gli levaranno via. lo sarei venuto a parlarvi ma io chominciai stamane a mettere l'azurro e non si può lasciare, el caldo è grande e inn un tratto la colla si ghuasta. lo credo che di quest'altra settimana io arò fornito questa pontata; credo che voi vorrete vedere inanzi ch'io levi il ponte. E più intensi come voi avate ordinato a Ruberto Martegli che mi desse quello che bisognava; io m 'ò fatto dare dua fiorini e bastonmi per ora. El lavoro io, seghuito quanto posso; quel ch'io non farò rimarrà per non sapere. ldio sa ch 'io non ò altro pensiero che mmi gravi più che questo, e continovamente ciercho quelle vie ch'io possa far cosa [cancellato: che ssta] che io possa sodisfare almanco inn una buona parte. Altro non m'ochorre. lo mi racomando alla magnificenza vostra. Il vostro servitore Benozzo di Lese, dipintore in Firenze [indirizzata a:] Magnifico huomo Piero di Cosimo de' Medici, a Chareggi

Letter from Benozzo di Lese to Piero de'Medici regarding the seraphims in the chapel of the Medici palace which Piero did not like, Florence.