Location: Firenze, Casa Buonarroti
Sub-Location: AB IX.472; Carteggio di Michelangelo CDLXVII

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Type:Personal Letter
Language:Italian/Latin
Transcription Author: J. Shearman
Published: yes
Publication Details: A. Gotti, "Vita di Michelangelo Buonarroti", I, Florence 1875, p. 137; the present transcription is from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, I, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 606-8.

Sebastiano del Piombo, in Rome, writes to Michelangelo, in Florence, to report that the Sala di Costantino was going to be painted by Raphael’s "garzoni".

Artist(s): Raphael
Dates: 3.7.1520
Compar mio charissimo. Post salutationes ecc., zà molti zorni io ho ricevuto una vostra a me gratissima con unna dirizata al Cardinale Santa Maria im Portico et unna al Frizzi, e tutte hebero buono rechapito. Io portai quella al Cardinale, el qualle mi fece molte careze et offerte, ma di quello che io dimandavo, lui me disse che ‘l Papa havea datto la salla de’ Pontiffici a li garzoni de Raphaello, e che costoro havea facto una mostra de una figura a olio in muro che era una bella cossa, de sorta che persona alcuna non guarderia più le camere che ha facto Raphaello, ché questa salla stupefaria ogni cossa, e che non sarà la più bella opera facta da li antichi in qua de pictura. E da poi mi dimandò se io havea lecta la vostra littera. Io li disse de nonne. Lui se ne rise molto, quasi che ne faceva beffe, e con bone parolle me partì. Da poi io ho inteso da Bacino de Michelagnolo, che fa el Laoconte, che ‘l Cardinale li ha mostrato la vostra littera et àlla mostrata al Papa, ché quasi non c’è altro sugieto che rasonar in palazo se non la vostra littera, e fa rider ogn’omo Et àmi dicto per un gran secreto che ‘l Papa non li piace quello ha facto que’ garzoni de Rafaello; e pure Zanbastista da l’Aquila, el Datario et ancora el Cardinale [interpolato: "Santa Maria in Portico] con messer Zuan Mateo voria che li piacessi, ma in verità a lui non piace. Et a dirvi el vero quella salla non è opera da zoveni; la non è se non da vui. E non ve maravegliate che non ve ho scripto più presto, ché io aspetavo che ‘l compare Leonardo fussi zonto a Fiorenza, e che ‘l rasonase con vui quello ha rasonato con me, che in effecto questa è la più brava opera e più bella e più ad proposito che l’orno se potessi imagenar, e se guadagnaria grande honore e gran danari se vui volesti pigliar questo assonto. Credo li voglia tutte istorie de bataglie, e queste non son opere da zoveni. Sapete ben vui quanto importano. De me horamai non bisogna habiate un suspecto al mondo, ché sempre me haverete a lesso et arosto. Quanto a questa partita, non ve ne dirò altro: sette el patron del tutto. [...] A dì 3 Julio 1520. Vostro fidellissimo compare Sebastiano pictore in Roma s[cripsit].