Location: Mantova, Archivio privato Castiglioni
Sub-Location:
Type:Personal Letter
Language:Italian/Latin
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 500-545. The present transcription has been modified following F.P. Di Teodoro, 'La Lettera a Leone X' di Raffaello e Baldassar Castiglione: un nuovo manoscritto', Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa, ser. 5 (2015, 7/1), pp. 119-270.

The Letter to Leo X (Mantua ms.)

Artist(s): Raphael
Dates: *.1519
è bello, e ben fatto in tutto quello che apertiene alla architectura; ma le sculpture dil medemo Arco sono sciocchissime, senza arte o bontate alchuna. Ma quelle che vi sono delle spoglie d’Antonino Pio, e di Traiano, sono excellentissime e di perfetta manera. El simile si vede nelle Terme Diocliciane: che le scolpture sono goffissime, e le reliquie de pittura che vi si veggono non hanno che fare con quelle del tempo di Augusto e di Traiano e Tito, ma la architettura è nobile e ben intesa. Ma poiché Roma dalli Barbari in tutto fu ruinata, et arsa e desolata dalli Gotti più presto che regnata, parve che quello incendio e misera ruina ardesse e ruinasse, insieme con li aedificii, anchor l’arte dello edificare. Onde, essendosi tanto mutata la fortuna de’ Romani, et succendendo, in loco de le infinite vittorie, e triumphi e grandezze, la calamitate e misera servitute, quasi che non convenisse, a quelli che già erano subiugati e fatti servi dalli barbari, habitare di quel modo e con quella grandezza che faceano quando essi haveano subiugati li barbari, subito, con la fortuna, si mutò el modo del edificare et habitare; et apparve uno estremo tanto lontano dall’altro, quanto è la servitute da la libertate, e ridussesi a manera conforme alla sua miseria, senza arte, misura, o gratia alchuna. E parve che gli homini di quel tempo, insieme con la libertà, perdessero tutto l’ingegno e l’arte, e forno tanto goffi, che non seppero fare li mattoni cotti, non che altra sorte de ornamenti, ché scrustavano li muri antichi per torre le pietre cotte, e