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[. . .] Il papa ha fato lever il Lacounti dove era e l'a fato portar in la corte di Belveder dove è una bella Venere e PApolo. Il Lacounti sta in mezo assai distanti l'una da l'altra e son poste ditte statue in certe volte che son fate in la groseza del muro, e si pò veder ogni cossa ben e compareno assai. Sua Santità ha fato ascoprir la volta di la capella granda in Palazo che ha dipinta Rafaello da Urbino, che d'assai persone è laudata per una bella cossa. Quasi tute son figure e istorie dil Testamen[to] vegio. Sua Santità li stete nel vespero dila vigilia di la Madona, et il suo dì li fece cantare Messa e vespero papale. Ho intesso che Sua Santità ha detto che 'l vol che Rafaello retraga il Signore Friderico, et in una camera che fa depinzer in Palazo dove è anchora Sua Santità dal natural con la barba. Si dice che Sua Santità andarà costia fra 6 zorni, e poi a Civita Vegia, a Viterbo e Montefiaschone. [...]

Grossino writes from Rome to Isabella d’Este, in Mantua, informing her of the recent artistic developments at the Vatican, attributing various works in the vault of the Sistine chapel to Raphael. The painter from Urbino will paint Federico Gonzaga's portrait.