Location: Mantova, Archivio di Stato
Sub-Location: Archivio Gonzaga 860
Sub-Location: Archivio Gonzaga 860
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369
recto
Type:Personal Letter
Language:Italian/Latin
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: The document was first discovered by A. Luzio, “Federico Gonzaga ostaggio alla corte di Giulio II”, in 'Archivio della R. Società Romana di Storia Patria', IX, 1886,pp. 540-41; the present transcription is taken from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 160-61.
Notes: The document appears on the following folios: 369r-v.
Language:Italian/Latin
Transcription Author: John Shearman
Published: yes
Publication Details: The document was first discovered by A. Luzio, “Federico Gonzaga ostaggio alla corte di Giulio II”, in 'Archivio della R. Società Romana di Storia Patria', IX, 1886,pp. 540-41; the present transcription is taken from J. Shearman, “ Raphael in early modern sources”, Yale University in association with the Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, New Haven and London 2003, pp. 160-61.
Notes: The document appears on the following folios: 369r-v.
Grossino, in Rome, writes to Isabella d’Este, in Mantua: Alfonso d’Este, while visiting the Vatican palaces, went up on the scaffold of the Sistine chapel with Michelangelo, but he did not wish to see Raphael's Stanze.
Artist(s): RaphaelDates: 11.7.1512
[...] Il S. Ducha se ne vene a palazo con li soi gentilhomini. Sua Signoria si pigliò grande apiacere in vedere tute le stanzie di Papa Alexan-dro che sono bellectissime; e poi disinorno in la salla di Pontificii. Il disinare e la cena fu facta honorevolmente e si fece honore a tuti. A Sua Ex.cia non li parse longo il giorno perché sempre stete in suli apiaceri, hora in vedere ategiar, hora in sonar di più sorte e cantar e bufonogiare da varie persone tute che avea facto venir il S.or Federico. Sua Ex.cia desiderava assai di veder la volta dila capella granda che dipingie Michil Angello, et il S. Federico per il mezo dil [vescovo di] Mondovì lo fece che lo mandò a dimandare per parte del Papa. Et il S. Ducha andò in sula volta con più persone, tandem ogni uno apocho apocho se ne vene giù dela volita, et il Signore Ducha restò sù con Michil Angello che non si poteva satiare di guardar quelle figure, et assai careze li fece, di sorte che Sua Ex.cia desiderava che 'l gie facesse uno quadro; e li fece parlare e proferir dinnarii e li ha in premesso de fargiello. Il S. Federico, vedendo che Sua Ex.cia stava tanto ala vollta, menò li soi gientilhomini a vedere le camere del Papa e quelle che dipingie Rafaello da Urbino. Dopoi che 'l S. Ducha fu venuto a basso lo volsero menare a vedere la camera dil Papa e quelle che dipingie Rafaello; ma non li volse andare, e quelli soi gientilhomini dissero che 'l l'avea auto grandissimo rispecto andare in la camera dove dormea il Papa. Non si potria dire quanto si è la riverentia che 'l porta Sua S.tà e l'umhanità chi l'ussa; di continovo andorno ale stantie del S. Federico e cenorno; il S. Ducha si piliò gran apiacere a vederre li gatinii del S. Federico [...]